Domenica 4 novembre 2018 alle ore 16,30 presso la Casa Massonica nazionale di Via Romilia, 31 in Roma, si svolgerà l’incontro dibattito dal titolo: IL RUOLO DELLA MASSONERIA NELL’UNITA’ D’ITALIA (1915-1918), in occasione della Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale.
Il Sovrano Ordine Massonico d’Italia intende così contribuire all’analisi e alla riflessione storica sul primo grande conflitto mondiale, allo sviluppo di una coscienza critica verso gli orrori del conflitto e al ruolo che ha avuto la Massoneria nell’Unità d’Italia.
L’incontro favorisce momenti di comunicazione e riflessione sul percorso storiografico che ha portato alla costruzione del senso e del significato di essere cittadino italiano oggi.
Dagli appunti dello Stato Maggiore Italiano
LA BATTAGLIA DEL SOLSTIZIO
………Sono le 3 del mattino del 15 giugno 1918 quando ha inizio l’offensiva austro-ungarica con un massiccio bombardamento del fronte italiano sul Piave. Le armate coinvolte, forti del risultato ottenuto con la disfatta di Caporetto, sferrano un attacco a tenaglia: un’azione che avrebbe dovuto portare a una risoluzione effettiva del conflitto con l’Italia.
L’esercito italiano, da quell’infausta data, era passato sotto la guida del capo di Stato Maggiore Armando Diaz, subentrato a Luigi Cadorna. Le truppe, composte da 54 divisioni, erano riuscite a rialzarsi, a ricompattarsi grazie anche al supporto degli alleati e a un rinnovato rapporto tra governo e forze armate.
Durante le prime ore dell’attacco gli avversari sembravano avere la meglio tanto che riuscirono a conquistare la collina del Montello, non lontana dal Monte Grappa, e il paese di Nervesa; a sud avanzarono fino alla zona di San Donà e Cava Zuccherina. Ma dal pomeriggio di quel sabato di fine primavera la situazione cambiò radicalmente, in favore delle milizie tricolore che il 16 giugno riuscirono ad arginare l’avanzata austro-ungarica.Il ruolo dei servizi di informazione italiani era stato efficace e consentì ai combattenti dell’Esercito di non trovarsi impreparati neanche davanti al massiccio uso del gas grazie alle maschere evolutive portate in dotazione dagli inglesi. L’impiego del corpo aeronautico rappresenta un altro elemento che impose il ripiegamento degli avversari: il 19 giugno 1918 si registra però la perdita dell’asso dell’aviazione, il maggiore Francesco Baracca. In quello stesso giorno, si annota anche l’importante successo dell’operazione passata alla storia come la Carica di San Pietro Novello: in quella omonima frazione presso Monastir di Treviso il VII Lancieri di Milano, al comando del generale conte Gino Augusti, respinse l’avanzata dei combattenti austro-ungarici che si erano infiltrati oltre il Piave.
I soldati asburgici cercarono di resistere ancora qualche giorno ma l’arrivo tempestivo delle riserve italiane e il forte innalzamento del livello del Piave, dovuto alle abbondanti piogge, permise di contenere i nemici. Il Montello e Nervesa vennero abbandonati, il delta del fiume venne conquistato dagli uomini della III armata.L’altolà sul Piave risuona il 24 giugno, il giorno conclusivo di questo duro combattimento noto anche come la Battaglia del Solstizio. Si stima siano state 150.000 le perdite nemiche, 90.000 quelle italiane: ma la guerra non si ferma, non è finita, ci sono ancora quattro mesi prima dell’ultima battaglia, quella di Vittorio Veneto……….